Friday 21 March 2014

indipendenza veneta


una piccola riflessione sul referendum per l'indipendenza del veneto:
premetto che io sarei più per l'assenza di confini o almeno per stati non necessariamente nazionali, molto meglio entità amministrative internazionaliste più che nazionaliste, la confusione tra stato e nazione genera mostri, si sa.
detto questo per me il veneto potrebbe anche avere le carte in regola per essere indipendente su base culturale, storica e linguistica, anzi, ne sono convinto, ma il fatto che l'indipendenza si faccia solo per soldi e per pagare meno tasse... mi sembra piuttosto misera e taccagna.
importante questione il soldo, certo, ma non sufficiente per animare entusiasmi patriottici. 
se è di questo che stiamo parlando si tratta soltanto di una questione fiscale ed amministrativa che se deve portare all'indipendenza va bene, ma nessuno se la prenda per questo e nessuno tiri fuori questioni ideologiche.
si tratta solo di fare i conti e trarne le conclusioni. punto.
ognuno ha le proprie opinioni, sia chiaro. d'altronde il soldo è la stessa motivazione principale che spinge la catalogna a voler l'indipendenza dalla spagna (e in generale è la leva che muove praticamente tutte le secessioni in assenza di pulizie etniche centraliste violente), resta il fatto che non si dovrebbe fare confusione su cosa è storia, cosa è nazione, cosa è fisco e cosa è stato.

rispetto il referendum, che in fondo chiede solo se si vuole uno stato indipendente veneto (la domanda è quindi giustamente formulata), ma davvero, da parte mia, mi piacerebbe di più lanciare un altro referendum (o almeno associarlo al primo quesito)
la domanda sarebbe la seguente:

NELL'IPOTETICA SITUAZIONE IN CUI I CITTADINI VENETI SIANO ESENTATI DAL PAGAMENTO DELLE TASSE, LEI SI SENTIREBBE VENETO O ITALIANO?

potrebbe sembrare una domanda banale, ma credo che chiarirebbe molte cose su ciò di cui si sta parlando e sulle questioni da discutere e dibattere in futuro riguardo questo argomento.

P.S. inoltre secondo me il sentimento nazionale è un sentimento flessibile e dipende dalle situazioni: uno si sente appartenente alla comunità veneta all'interno del contesto italiano, italiano all'interno del contesto europeo e europeo nel contesto mondiale. ovviamente poi, in senso lato, siamo tutti uomini. cosa che troppo spesso viene dimenticata anche se si ripete un sacco. 
la nazione non è tifare una squadra di calcio, è sentirsi appartenenti a un gruppo. dipende dallo zoom che si dà alla questione, varia anche il senso di appartenenza. lottiamo contro le idee preconcette, lasciamoci liberi di sentirci parte di molte nazioni in ogni momento. non è un torto per nessuno.

P.P.S.  tornando al referendum, io voterei anche Sí a un veneto indipendente a patto però che: 1) l'indipendenza avesse un senso e potesse cambiare qualcosa. per mettere solo una nuova frontiera e cambiare bandiera, preferisco lasciar perdere; 2) se mi si assicurasse che l'indipendenza non generi una piccola repubblica nazista dominata da gente iper-nazionalista e razzista ossessionata dalle loro piccole varianti tradizionali e peculiarità regionali, rispettabili certo, ma irrilevanti, specie perché negli ultimi decenni sono state cancellate dimenticate proprio ad opera dagli stessi veneti. quindi... in realtà non importano a nessuno.


l'unica cosa che importa, come sempre sono i...


$K€¥


e io, per i schei, non faccio nessuna battaglia.


ciao.


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